L’obiettivo dello studio di una lingua straniera, è bene ricordarlo, è di favorire la comunicazione fra le persone.
E, tra le varie forme di comunicazione, quella orale è sicuramente la più immediata, importante e, spesso, gratificante.
Oltre a essere quella su cui si basa la valutazione della conoscenza di una lingua straniera.
Per conoscere le competenze linguistiche di una persona, infatti, non chiediamo che lingue sia in grado di capire o leggere, ma che lingue “parli“.
Eppure, è una competenza spesso sottovalutata, soprattutto a scuola.
Chi studia le lingue straniere, conosce bene gli ostacoli legati alla comunicazione orale.
Quando studiamo le lingue straniere, incontriamo subito la difficoltà di parlare in modo corretto: l’accento e l’intonazione sono gli elementi che fanno subito capire che una persona è straniera e, spesso, anche da quale paese provenga.
Parlare è un’attività complessa, perché comporta una serie di competenze che si articolano i in diverse fasi: stadio concettuale > stadio sintattico > stadio lessicale > stadio fonologico > stadio fonetico.
La coordinazione di questi processi in frazioni di secondo è un’impresa ardua e lo è ancora di più quando si parla in una seconda lingua.
Esprimersi diventa un braccio di ferro tra complessità, precisione e fluidità.
Fortunatamente, abbiamo a disposizione una serie di strumenti che aiutano a facilitare questo processo; uno di questi è lo shadowing.
Lo shadowing è una tecnica avanzata di apprendimento linguistico, utilizzabile individualmente per migliorare intonazione e pronuncia.
È un concetto piuttosto semplice: si ascolta un “modello” (ovvero un video o un contenuto audio in cui qualcuno parla) e si ripete ciò che la persona dice, in tempo reale.
Lo shadowing consiste, quindi, nel ripetere, parola per parola, suono per suono, ciò che si ascolta, con il minor ritardo possibile.
L’obiettivo è quello di eliminare le fasi iniziali della produzione vocale, come l’elaborazione di un concetto, riducendo il carico cognitivo e consentendo di concentrarsi sulle fasi fonologiche e fonetiche.
Durante lo shadowing, non ci si preoccupa del significato del discorso del modello, ma ci si concentra unicamente sulla riproduzione dei suoni nel modo più accurato possibile.
In una conversazione reale, è necessario organizzare le idee, trovare le parole giuste e formulare frasi. Imitando il discorso di qualcun altro, invece, ci si può focalizzare solo sui suoni della lingua.
È il tipo di attività che gli interpreti di conferenza utilizzano per affinare le proprie capacità.
Pur essendo semplice a livello teorico, la pratica risulta molto impegnativa a livello cognitivo.
Ma, se utilizzata regolarmente, come parte di un programma di apprendimento più ampio, può essere molto utile.
Come si svolge lo shadowing?

Le fasi dello shadowing
1) Selezione del modello
- Cercare un contenuto breve (massimo 5 minuti) con una sola persona che parla
- Non deve essere necessariamente un madrelingua, ma deve essere competente e parlare chiaramente
- Un telegiornale o una TED talk sono un buon punto di partenza
2) Ascolto
- Prima di iniziare l’attività di shadowing, ascoltare l’audio almeno una volta, per abituarsi all’accento, al ritmo e all’intonazione dell’oratore
- Non è un problema se non si comprendono tutte le parole, ma se il contenuto è troppo veloce o complesso, è preferibile cercare un contenuto diverso
3) Esercitazione
- All’inizio può essere impegnativo, ma è importante cercare di ripetere ciò che l’oratore dice il più velocemente e preciso possibile
- Iniziare con 20-30 secondi; se ci si blocca, fermare l’audio e ricominciare
- In questa esercitazione il significato non è importante, l’obiettivo è solo quello di imitare la voce dell’oratore
4) Registrazione
- Quando si raggiunge un certo livello di dimestichezza, si può iniziare a registrare la propria voce
- Ascoltare l’audio in cuffia e registrare la voce con il computer o lo smartphone
5) Riascolto
- Riascoltare le registrazioni e confrontarle con il discorso originale.
- All’inizio può essere fastidioso sentire la propria voce, ma è assolutamente normale, capita a tutti 😉
Consigli per iniziare
- Se è disponibile, durante l’ascolto seguire la trascrizione di ciò che viene detto
- Se i contenuti lo consentono, come ad esempio nel caso di un video YouTube o un podcast, provare a ridurre la velocità di riproduzione, per favorire la comprensione
Conclusioni
A meno che il nostro lavoro non consista nel fare le spie internazionali, avere una accento perfetto non sarà una questione di vita o di morte. 😉
Cercare di migliorarlo, però, fa parte del processo di apprendimento di una lingua e può avere un impatto positivo sul nostro interlocutore.
Lo shadowing è una tecnica semplice che possiamo praticare da soli e che ci può aiutare in modo efficace a migliorare intonazione e pronuncia.
E può anche rivelarsi un’attività divertente…
Buono studio!
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