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Studio delle lingue: i metodi inefficaci (e come rimediare)

Lo studio delle lingue è la croce e delizia di molti: che sia fatto per passione, per necessità o per il semplice gusto di imparare qualcosa di nuovo, rappresenta sempre una sfida.

Per quanto mi riguarda, mi dedico all’apprendimento delle lingue da molti anni, principalmente per passione, ma anche per lavoro, e so bene quanto possa essere difficile e impegnativo.

Ma anche frustrante, soprattutto se il metodo scelto, alla fine, si rivela inefficace e i risultati tardano ad arrivare.

Il rischio è quello di impegnarsi a fondo, sottraendo a fatica tempo prezioso ai mille impegni quotidiani, per poi rendersi conto di non essere in grado di sostenere una semplice conversazione con un madrelingua, annaspando nel tentativo di trovare le parole giuste per ordinare un caffè.

Un esito analogo a quello che si ottiene con le lingue studiate a scuola, che finiscono per essere più un insieme di regole di grammatica senza una vera utilità nella pratica.

Il tempo è la risorsa più preziosa che abbiamo, per questo è importante impiegarlo in modo produttivo, scegliendo i metodi di apprendimento più efficaci.

Ricordo quando, qualche anno fa, ho deciso di riprendere lo studio del francese: mi sono ritrovato in libreria, davanti allo scaffale delle lingue, a sfogliare i numerosi manuali, indeciso su quale scegliere (alla fine ho optato per Assimil, ndr).

Questo ricordo mi è tornato alla mente guardando un video di Mosalingua, in cui Abbe parla dei metodi di apprendimento che non aiutano a progredire.

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I metodi inefficaci per lo studio delle lingue

Come giustamente ricorda Abbe, molti di questi metodi sono più facili da vendere che da utilizzare.

Spesso sono divertenti, perché sfruttano la ludicizzazione (“gamification” in inglese), ovvero l’utilizzo della struttura e degli elementi tipici dei giochi, come progressione, livelli da superare, punteggi e classifiche, per creare strumenti di apprendimento.

Caratteristiche che danno l’impressione di progredire, anche se non è detto che sia così.

In realtà, purtroppo, questi metodi sono spesso inutili, anche a causa delle parole e frasi utilizzate, in molti casi irrealistiche e di nessuna utilità pratica.

Perché, è bene ricordarlo, è nella vita vera che le lingue vengono utilizzate, non all’interno di una app.

Che ci piaccia o meno, studiare una lingua non è un gioco.

E giocare con una lingua non è come studiarla.

Come suggerisce il video di Mosalingua, meglio evitare i corsi che prevedono:

  • domande a risposta multipla, dove sia evidente che tutte le risposte, tranne una, sono chiaramente errate
  • i giochi di memoria
  • attività a cronometro o con conto alla rovescia, che mettono sotto pressione, distraggono e non favoriscono l’apprendimento
  • giochi che non hanno nulla a che fare con lo studio delle lingue e che sembrano troppo belle per essere vere

È preferibile dedicare allo studio un tempo inferiore ogni giorno, ma con un impegno che porta a risultati concreti.

Dopo averlo fatto, ci possiamo svagare con un contenuto divertente. Ma quello viene dopo.

Perché, come per ogni altra attività, l’eccellenza si raggiunge attraverso la pratica deliberata.

Studio delle lingue: i metodi inefficaci
Photo by Julia M Cameron on Pexels.com

La pratica deliberata

Per progredire e imparare realmente, dobbiamo evitare di continuare a ripetere le cose che sappiamo fare, perché non ci consentono di migliorare; dobbiamo, invece, indirizzare il nostro tempo e la nostra attenzione verso l’apprendimento e il perfezionamento di ciò che ancora non sappiamo fare.

La pratica deliberata, quindi, presuppone uno studio realizzato con impegno, abbandonando la zona comfort e accettando l’inevitabile sforzo per poter generare talento.

Lo studio delle lingue non è esente da sforzo o dalla definizione di una routine efficace: in un precedente post, avevo parlato dei quattro pilastri fondamentali dell’apprendimento.

Ovviamente, lo studio può includere anche attività divertenti, come guardare video o film o ascoltare podacast che, in più, sono anche molto efficaci, ovviamente facendo attenzione agli elementi linguistici, come le parole e frasi utilizzate o la pronuncia.

Personalmente, è la parte che preferisco, e credo possa realmente fare la differenza, in particolare una volta raggiunto un livello intermedio.

Conclusioni

Il nostro tempo è prezioso e lo dobbiamo impiegare nel modo giusto, per ottenere risultati concreti.

E questo vale anche per l’apprendimento delle lingue.

Per questo, dobbiamo scegliere gli strumenti migliori, quelli che ci consentono di progredire e raggiungere risultati tangibili; un obiettivo che, nello studio delle lingue, significa riuscire a parlare una lingua straniera in modo naturale.

Come avviene nello sport, per ottenere reali progressi l’unica soluzione efficace è l’impegno, che si manifesta attraverso una pratica deliberata che ci spinge oltre la zona comfort.

Dopo questa parte più impegnativa, possiamo dedicarci ad attività che, oltre a essere utili, siano anche divertenti, come vedere un film, chiacchierare con un partner linguistico, leggere un romanzo o un fumetto e, perché no, innamorarsi di un/una madrelingua.

Buono studio!

The Language Learning Methods that Waste Your Time

Foto di copertina: Photo by Andrea Piacquadio on Pexels.com