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The Residence: un giallo elegante nel cuore della Casa Bianca (serie Netflix)

The Residence è una serie Netflix che coniuga thriller investigativo e drama politico, offrendo agli spettatori una prospettiva inedita sul cuore della politica americana: la Casa Bianca.

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Ispirandosi al libro The Residence: Inside the Private World of the White House di Kate Andersen Brower, il creatore Paul William Davies ha preso spunto da fatti reali per costruire una storia originale e coinvolgente, che punta su atmosfere cariche di tensione e dinamiche interpersonali complesse, con un tocco di ironia.

Prodotta da Shondaland, la casa di produzione di Shonda Rhimes (creatrice di successi come Grey’s Anatomy, Scandal e Bridgerton), la serie regala una scrittura di qualità, intrighi elaborati e una raffinata attenzione ai dettagli.

The Residence: la trama

Al centro della narrazione troviamo un omicidio misterioso avvenuto all’interno della residenza privata della Casa Bianca.

Quando un membro del personale viene trovato morto durante una cena di stato, le indagini si trasformano ben presto in una frenetica caccia all’assassino tra segreti, alleanze nascoste e vecchi rancori.

A condurre le ricerche è Cordelia Cupp, detective eccentrica e intuitiva, interpretata con carisma da Uzo Aduba (diventata famosa con il ruolo di Suzanne “Crazy Eyes” in Orange is the new black).

La presenza della detective scuote gli equilibri di un ambiente già teso, dove nulla è come sembra.

La serie si muove abilmente tra il momento presente e i continui flashback che ricostruiscono le azioni di ciascun dipendente (e non solo) che si trovava alla Casa BIanca al momento dell’omicidio, svelando gradualmente i retroscena dei vari personaggi e della residenza ufficiale del Presidente degli Stati Uniti.

The Residence, serie Netflix

Accenti e scelte linguistiche

Dal punto di vista linguistico, un aspetto interessante di The Residence è l’uso di diversi accenti, che contribuisce in modo sottile ma significativo alla costruzione dei personaggi e alla credibilità dell’ambientazione.

La serie, infatti, mescola sapientemente inflessioni regionali americane, come quella tipica del Sud (ad esempio il personaggio di Sheila, la mia preferita) o della East Coast, con accenti internazionali, in particolare l’accento australiano di alcuni ospiti della state dinner (tra cui la star Kylie Minogue, che interpreta se stessa!).

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Questi dettagli rafforzano la dimensione geopolitica della storia e conferiscono profondità al microcosmo rappresentato all’interno della Casa Bianca.

Il mio consiglio quindi, come sempre, è di guardare la serie in lingua originale, eventualmente con i sottotitoli, per cogliere appieno queste sfumature, che arricchiscono ulteriormente l’esperienza narrativa e la visione.

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Giudizio: molto positivo (con una piccola riserva)

Uno dei maggiori punti di forza di The Residence è senza dubbio l’ambientazione: la Casa Bianca, infatti, diventa quasi un personaggio a sé stante, con i suoi corridoi eleganti, i rigidi protocolli e le tensioni striscianti.

Il cast è solido e ben diretto, e la sceneggiatura riesce a bilanciare elementi di giallo classico con momenti di introspezione psicologica e di ironia.

La regia si prende il suo tempo, costruendo la suspense attraverso dialoghi intensi e la rivisitazione costante degli eventi più significativi.

Tuttavia, proprio questo ritmo pacato può risultare un’arma a doppio taglio.

La serie, infatti, pecca talvolta di eccessiva verbosità.

Le lunghe conversazioni e i frequenti flashback rallentano la narrazione, aspetto che farà sicuramente storcere il naso a chi cerca un thriller dal ritmo più incalzante.

Personalmente, però, considerando l’elevata qualità della scrittura e la bravura degli attori, ritengo che la lentezza sia un piccolo difetto perdonabile.

Le ripetizioni, poi, sono indispensabili per aiutare lo spettatore a non perdere il filo di una matassa particolarmente intricata.

Matassa che viene, finalmente, sbrogliata in un ultimo episodio carico di tensione e colpi di scena.

Ovviamente, qui non vi svelo nulla… 😉

Conclusioni

The Residence è una serie che si distingue per la capacità di mescolare crime e drama politico in modo arguto e stilisticamente impeccabile.

Non è un prodotto per chi cerca azione frenetica, ma piuttosto per chi ama le storie ben costruite, ricche di dialoghi e atmosfere.

Con un cast eccellente, una regia curata e una sceneggiatura densa di sottotesti, la serie offre un’esperienza visiva stimolante e ricca di sfumature.

Pur con qualche momento di lentezza, The Residence rappresenta una proposta originale e sofisticata, consigliata a chi ama i misteri profondi e ben congegnati.

Insomma, Shonda Rhimes ha colpito ancora!

Voi avete già visto la serie?

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