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“It’s Better in Italian”, l’arte italiana del doppiaggio vista dagli americani

Come noto, diversamente da quasi tutti gli altri Paesi del mondo, in Italia la maggior parte di film e telefilm è doppiata in italiano. Si tratta di una tradizione iniziata agli albori dei film sonori, quando buona parte del pubblico italiano era analfabeta e il regime fascista intravvide nel doppiaggio l’opportunità, al contempo, di standardizzare la lingua italiana e censurare i film stranieri.

Come ho già raccontato in un precedente articolo sul doppiaggio, personalmente preferisco di gran lunga le versioni originali dei film. Ma sono, comunque, affascinato da questa professione, che è anche motivo di vanto a livello internazionale per il nostro Paese. Noi italiani, infatti, siamo famosi per la nostra maestria nell’arte del doppiaggio, anche se le gli attori che prestano voci e talento alle più grandi star holliwodiane restano per lo più sconosciuti al grande pubblico.

Jordan LedyEd è proprio a loro che è dedicato il documentario americanoIt’s Better in Italian”. A realizzarlo è stato un giovane regista newyorchese, Jordan Ledy, che durante i suoi studi alla Columbia University, grazie a un programma di studi all’estero che lo ha portato a Firenze, ha avuto l’opportunità di conoscere e innamorarsi della lingua e della cultura italiana, e di scoprire che da noi gli attori americani “parlano italiano”… Qualche anno più tardi ha avuto l’idea di esplorare il mondo dei doppiatori che tanto lo aveva colpito durante il suo soggiorno in Italia. Così, accompagnato da una piccola troupe, è volato a Roma per incontrare dal vivo le voci delle nostre star preferite.

 

It’s Better in Italian” analizza il mondo del doppiaggio seguendo tre doppiatori italiani a diversi livelli delle rispettive carriere: Roberto Pedicini, uno dei più talentuosi doppiatori, voce (fra gli altri) di Kevin Spacey, Javier Bardem, Jim Carrey; Davide Perino, doppiatore di quarta generazione che ha iniziato ad essere la voce di Elijah Wood quando entrambi avevano 10 anni; e Ugo De Cesare, uno studente di Pedicini che spera di riuscire ad entrare in un settore, il doppiaggio, notoriamente difficile.

Attraverso le loro storie, supportate dalle voci di altri doppiatori italiani, lo spettatore scopre quanto sia difficile praticare con successo quest’affascinante professione, sia all’interno che all’esterno della cabina di doppiaggio, evidenziandone anche gli aspetti negativi (come l’abbassamento del livello qualitativo, il minor tempo dedicato al lavoro e l’interferenza da parte degli Studios).

L’unico rammarico del regista è di non aver potuto intervistare il compianto Tonino Accolla (indimenticabile voce, tra i tanti, di Eddy Murphy e Homer Simpson) per “It’s Better in Italian”. Ledy ammirava il suo lavoro. E, infatti, aveva utilizzato alcune immagini che mostravano Accolla in sala di doppiaggio mentre prestava la voce a Eddy Murphy per presentare il suo progetto all’Università.

It’s Better in Italian” sta partecipando a diversi festival e ha già vinto alcuni premi, come il “Best student documentary” e il “Best Student film” al Palm Springs International shortfest 2015.

 

www.betterinitalian.com

It’s Better In Italian – Official Trailer from Jordan Ledy on Vimeo.

 

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