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“Stupeur et tremblements” di Amélie Nothomb (libro)

Stupeur et tremblements” (“Stupore e tremori” nella versione italiana), è un romanzo autobiografico di Amélie Nothomb pubblicato nel 1999, nonché uno dei titoli più noti della scrittrice belga.

Con tono ironico e tagliente, l’autrice racconta la sua esperienza lavorativa in una grande azienda giapponese, offrendo uno sguardo tanto affascinante quanto critico sulla cultura del lavoro nipponica.

Il libro ha ottenuto un grande successo di pubblico e critica, vincendo, nel 1999, il Grand Prix du roman de l’Académie française.

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“Stupeur et tremblements” di Amélie Nothomb (libro): un viaggio ironico e surreale nel Giappone aziendale

“Stupeur et tremblements”: la trama

La protagonista, Amélie, giovane belga cresciuta in Giappone, realizza il sogno di tornare nel Paese che ama e di lavorare come interprete per una prestigiosa multinazionale a Tokyo.

Ben presto, però, le sue aspettative si scontrano con la rigida gerarchia aziendale e le assurdità burocratiche del mondo del lavoro giapponese.

Nonostante la sua buona volontà e la conoscenza della lingua e della cultura nipponica, Amélie viene progressivamente declassata fino a svolgere i compiti più umili, tra umiliazioni e incomprensioni, spesso grottesche.

Il romanzo si sviluppa così come una tragicommedia, dove la protagonista cerca di mantenere la dignità in un ambiente che sembra volerla annientare.

Aspetti linguistici

Dal punto di vista linguistico, Stupeur et tremblements è un romanzo accessibile per chi studia il francese.

Il lessico è, generalmente, semplice e quotidiano, con molti termini e frasi utili per chi vuole arricchire il proprio vocabolario.

Ovviamente, trattandosi di un romanzo, non mancano alcuni riferimenti più “colti” e parole più ricercate, che fanno comunque parte del percorso di apprendimento della lingua.

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L’unico aspetto da tenere presente è che il romanzo è scritto al passato remoto (passé simple), un tempo verbale letterario oggi poco utilizzato nella comunicazione orale, in francese come in italiano.

Questo può rappresentare un ostacolo per i lettori principianti, ma offre anche l’opportunità di familiarizzare con una forma verbale tipica della narrativa francese.

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Il mio giudizio

Personalmente, ho trovato Stupeur et tremblements una lettura molto interessante.

Il romanzo si distingue per lo stile ironico, asciutto e diretto, con un ritmo narrativo scorrevole che coinvolge il lettore dall’inizio alla fine.

Amélie Nothomb riesce a mescolare umorismo, introspezione e critica sociale in modo originale e mai banale.

La sua capacità di trasformare situazioni umilianti in episodi esilaranti rende la lettura piacevole e stimolante.

È un libro che fa riflettere, ma anche sorridere, grazie alla lucidità e all’autoironia della protagonista.

Devo confessare che, all’inizio, avevo qualche riserva: qualche anno fa, infatti, avevo iniziato, e presto abbandonato, Hygiène de l’assassin (“Igiene dell’assassino”), il suo primo romanzo.

Ho fatto bene a non farmi influenzare da quel primo approccio sfortunato.

E, chissà, magari un giorno riprenderò la lettura del libro che ha lanciato la sua carriera… 😉

Il film

Dal romanzo è stato tratto, nel 2003, un film omonimo diretto da Alain Corneau, con Sylvie Testud nel ruolo di Amélie.

Il film riprende fedelmente lo spirito del libro, mantenendone il tono surreale e critico.

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La performance di Testud è stata particolarmente apprezzata per la sua capacità di trasmettere la fragilità, la determinazione e la comicità del personaggio.

Un’interpretazione che le è valsa numerosi premi, tra cui il prestigioso César per la migliore interpretazione femminile.

Solitamente ci si lamenta delle trasposizioni cinematografiche, perché poco fedeli ai libri da cui sono tratte.

In questo caso, invece, direi che il problema è l’opposto: il film riprende fin troppo fedelmente il romanzo, senza offrire nulla in più alla storia.

Resta, comunque, un buon complemento visivo alla lettura.

Conclusioni

Stupeur et tremblements è un’opera che unisce introspezione, satira e critica culturale con uno stile brillante e originale.

Il romanzo, adatto sia a chi vuole scoprire la narrativa francese contemporanea, sia a chi cerca un punto di vista insolito sulla cultura giapponese, mette in risalto il talento di Amélie Nothomb nel raccontare il disagio con leggerezza e intelligenza.

Dal punto di vista linguistico, la lettura è altamente consigliata a studia il francese per la ricchezza dei contenuti, la scorrevolezza e l’efficacia dei dialoghi.

Voi lo avete letto?

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