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D(io): l’anteprima mondiale

Un lunedì di fine maggio. Manca poco all’inizio della proiezione di D(io) al cinema Astra di Parma.

Fa caldo, la sala è piena, e mi rendo conto che, a breve, le persone in sala vedranno per la prima volta un’opera che ha richiesto quattro anni di lavoro. Un film a cui ho avuto l’onore di partecipare, in qualità di script supervisor e… attore (!).

Le luci si spengono e, quando appare sul grande schermo la scritta “D(io)”, al silenzio calato all’improvviso si aggiunge un mix di sentimenti che rende tutto strano e irreale.

Quella a cui il pubblico sta per assistere è un’opera girata interamente a Parma e provincia, con un budget di circa 7.000 euro, in buona parte ottenuto mediante crowdfuding, e realizzata in più di 15 giornate di lavorazione, principalmente durante i weekend, a cui tutti hanno partecipato a titolo gratuito.

Il film racconta la storia di Nicholas, interpretato da Renato Cantarelli, un assicuratore di circa 40 anni, insoddisfatto e un po’ sfortunato, ma con un grande sogno nel cassetto: fare l’attore. Un desiderio profondo, da proteggere e coltivare nonostante tutto e tutti.

Mentre il pubblico assiste alle scene che si susseguono, la mia mente si estende oltre i limiti dello schermo, recuperando tutti quei ricordi indelebili legati ai momenti che hanno preceduto e seguito ogni ciak.

Correva l’anno 2018, maggio per l’esattezza, quando è iniziata la lavorazione del film ideato da Renato Cantarelli, diretto da Concetto Scuto e prodotto da Barracuda Stories.

Molto tempo è passato dal periodo delle riprese. E, come sempre accade con le opere dell’audiovisivo, il risultato finale è molto diverso da quanto scritto in sceneggiatura (che, tra l’altro, originariamente era in forma di web series). Il montaggio è davvero l’ultima riscrittura di una sceneggiatura.

Devo dire che vedermi in 16:9 – ed essere contemporaneamente seduto in sala e sullo schermo – mi ha fatto un effetto un po’ particolare. Sono sempre critico nei confronti di me stesso, ma devo dire che il risultato non è poi così male 😉

Mentre Nicholas affronta le sfide finali e la trama si avvicina al finale, un senso di serenità mi fa rilassare sulla poltrona rossa del cinema, accompagnato dalla consapevolezza che il risultato renda pienamente giustizia al grande impegno di tutti.

La proiezione è stata anche l’occasione di rivedere il cast & crew di D(io), le cui vite – in questo quattro anni – sono andate avanti.

Ma le immagini sullo schermo cristallizzeranno per sempre quei momenti.

Da traduttore multimediale e sottotitolatore, oltre che appassionato di cinema, sono immerso costantemente nei contenuti audiovisivi, ma questa è stata sicuramente un’opportunità diversa e indimenticabile di lavorare a un prodotto filmico, offrendomi un punto di vista diverso su un mondo che amo.

L’ultima riga dei titoli di coda abbandonano lo schermo, le luci si accendono e partono gli applausi.

Il pubblico, generoso e partecipe, ha celebrato calorosamente il nostro lavoro, che si estende ben oltre quello che hanno potuto vedere, e comprende le difficoltà, la fatica, gli imprevisti e, soprattutto, le risate che hanno accompagnato ogni giornata di ripresa.

Dopo la prima mondiale, D(io) è ora pronto a intraprendere una nuova avventura, verso il firmamento del cinema e i cuori delle persone.

Buon viaggio!

D(io): anteprima mondiale del film di Barracudastories

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