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“Prima”, il podcast dedicato a Maria Silvia Spolato

È l’8 marzo 1972. A Campo de’ Fiori, a Roma, un’insegnante di matematica scende in piazza insieme alle femministe con un cartello in cui dichiara la propria omosessualità.

Si chiama Maria Silvia Spolato ed è la prima donna a fare un coming out pubblico in una piazza italiana. Un gesto immortalato da una foto che verrà pubblicata sulla stampa italiana.

Attivista del F.U.O.R.I.!, la prima associazione e rivista italiana per i diritti LGBT, in seguito al coming out e alla sua militanza, Maria Silvia perderà il lavoro e la casa e sparirà nel nulla per quasi 30 anni, vivendo per strada e dormendo sui treni.

Negli ultimi anni della sua vita, troverà accoglienza in una casa di riposo di Bolzano, dove, nel 2018, morirà a 83 anni dimenticata da tutti, nonostante le sue lotte e l’importanza simbolica del gesto compiuto tanti anni prima.

Ricordo di aver sentito parlare di Maria Silvia Spolato quando i giornali hanno dato la notizia della sua morte, in cui racchiudevano la sua intera esistenza in quello scatto che, per lei, aveva rappresentato, l’inizio e la fine di tutto.

Mi ero dimenticato di questa donna così fuori dagli schemi fino a qualche giorno fa, quando mi sono imbattuto in “Prima”.

Il podcast “Prima” su Maria Silvia Spolato

Prima” è un viaggio in podcast di Sara Poma per Chora media che, in sei episodi, racconta la storia di Maria Silvia, presentando la sua vita e la militanza e il successivo isolamento.

Un viaggio che parte da una domanda personale dell’autrice: come sarebbe stata la sua vita se non ci fosse stato il coraggio di Maria Silvia e di tutte quelle e quelli venuti prima?

Con Prima, infatti, Sara Poma vuole celebrare il coraggio di quelle persone, come Maria Silvia Spolato, che, esponendosi, hanno aperto nuove strade e reso la vita più facile alle generazioni che sono venute dopo.

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