Vai al contenuto

Creatività & Cappuccino

Ognuno di noi ha un luogo prediletto in cui si sente più produttivo e creativo. Può essere una stanza della propria casa, un ufficio o uno spazio all’aria aperta.

Nel mio caso è uno dei posti più amati e comuni nella nostra cultura: il bar. Da più di tre anni, infatti, sedermi a un tavolino, accendere il portatile e sorseggiare un cappuccino sono diventati fondamentali riti quotidiano che anticipano lo svolgimento del mio lavoro, soprattutto se di tipo creativo.

La situazione attuale – al momento in cui scrivo siamo ancora in piena Pandemia e in Emilia Romagna bar e ristoranti sono chiusi – non ho la possibilità di accedere a uno dei miei “uffici” e questo mi ha portato a riflettere ancora di più su quanto sia importante per me il bar.

Lavorare da casa presenta indubbiamente una serie di vantaggi e comodità ma, per me, non è la stessa cosa.

Mi sono reso conto, infatti, che al bar mi sento più motivato e riesco a essere più creativo. In parte ciò è dovuto all’osservazione delle persone intorno a me: l’idea di far parte di un mondo in movimento, intento a spostarsi, incontrarsi, creare, è per me un aspetto molto stimolante.

A quanto pare, però, c’è di più.

Il brusio stimola la creatività

Qualche giorno fa mi sono imbattuto in un post molto interessante del sociologo Giovanni Lucarelli: “Brusio creativo: quando i rumori stimolano la tua creatività”.

Grazie a quell’articolo, ho scoperto che sono i rumori del bar a fare la differenza o, comunque, hanno un ruolo molto importante.

Secondo Lucarelli, infatti, i tipi di suono che ci circondano possono influenzare le attività a cui ci dedichiamo. Alcuni lavori, come lo studio o la revisione di un progetto richiedono silenzio e concentrazione. In questi casi, quindi, un ambiente tranquillo risulta più favorevole e il bar non è il luogo ideale.

La creatività, invece, ha bisogno di un ambiente diverso.

Ho sempre pensato che fosse così, e l’ho anche sperimentato di persona. Ora, però, lo dice anche la scienza. 😉

I risultati di alcuni studi hanno dimostrato che un rumore di sottofondo di circa 70 decibel, tipico di una caffetteria (o di una televisione accesa nella stanza a fianco), migliora le performance del pensiero creativo.

Secondo i ricercatori dell’Università dell’Illinois, un moderato brusio ambientale, stimola la mente a superare le normali modalità di lavoro e favorisce un livello di pensiero più astratto, più divergente, che è uno degli “ingredienti” del pensiero creativo.

E per chi non ha la possibilità di andare al bar? L’articolo suggerisce alcuni siti web che possono aiutare a “simulare” un ambiente stimolante.

Ad esempio coffitivity.com, che consente di ascoltare i suoni tipici di un bar, con la possibilità di scegliere fra diverse ambientazioni; oppure noisli.com che offre anche suoni della natura e vari tipi di brusio.

Quando sono a casa, utilizzo Spotify, in cui sono disponibili suoni di ogni tipo, comprese intere playlists che ricreano i rumori di fondo tipici di un bar.

Conclusioni

Il bar non è utile solo per concedersi una pausa da soli o in compagnia. Può essere anche una piacevole (e inaspettata) fonte di ispirazione, a patto di scegliere un locale che sappia stimolare nel modo giusto.

Le frequenze generate dai rumori di sottofondo possono aiutarci a migliorare le prestazioni mentali.

Lo dice anche la scienza: quindi, anche se agli occhi di un impiegato che prende un caffè al volo prima di tornare in ufficio sembreremo dei fannulloni, noi potremo stare tranquilli e continuare a creare in tutta serenità, nella certezza che, grazie al “brusio creativo” stiamo dando il meglio di noi…

Perché la creatività ha bisogno di essere costantemente alimentata e stimolata; se ti interessa, in un precedente post ho condiviso alcuni consigli per stimolare la creatività.

E se il bar dovesse diventare troppo rumoroso?

In qual caso, ti consiglio una compilation di rumori di pioggia: ti assicuro che non c’è niente di meglio di un bel temporale per mettere a tacere fastidiosi vicini di tavolino.

Ciao, fammi sapere cosa ne pensi!